mercoledì 18 novembre 2009

Il fantasma di Azzurrina

Correva l'anno 1370 e nel castello di Montebello, nella odierna provincia di Rimini, nasceva una piccola fanciulla, Guendalina. Figlia di Ugolinuccio Malatesta, presunti parenti dei Malatesta famiglia signorile di Rimini (ma non ci sono riscontri storici sulla parentela).
La fanciulla scomparve in tenera età, ciò alimenta una leggenda popolare molto conosciuta in romagna.

La leggenda di Azzurrina sarebbe stata tramandata oralmente per tre secoli, presumibilmente venendo di volta in volta distorta, ampliata e abbellita. Solo nel '600 un parroco della zona la mise per iscritto.

Guendalina era albina. La superstizione del tempo associava all'albinismo con atti di stregoneria. Per questo il padre decide di non farla mai uscire di casa e di farla scortare da 2 guardie per proteggerla.
La madre gli tingeva i capelli con pigmenti di natura vegetale, ma data la scarsa capacità dei capelli albini nel trattenere il pigmento, avevano assunto dei riflessi azzurri da qui il sopranome Azzurrina.

La leggenda narra che il 21 giugno del 1375 la piccola Azzurrina giocava con una palla fatta di stracci. Quando la sua palla cade per le scale dei sotterranei la bimba si precipita per recuperarla. Le guardi che la sorvegliavano decisero di non seguire la piccola poiche la ghiacciaia sotterranea del castello aveva un solo accesso ( e di conseguenza una sola uscita). E' qui che la leggenda si accende; le guardi udendo un urlo scesero nel locale, ma non trovarono traccia della bambina. Il suo corpo non venne più ritrovato!

La leggenda vuole che il fantasma della bimba sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire nel solstizio d'estate di ogni anno lustro (cioè che finisce per 0 e 5 es. 1990;1995...)

----------------------- LE REGISTRAZIONI -----------------------

Nel 1989 il castello, che è inserito tra i monumenti nazionali italiani, è stato restaurato dai proprietari, la famiglia dei conti Guidi di Bagno, e aperto al pubblico a pagamento. A partire da quella data vengono fatte ricerche da parapsicologi col fine di catturare, tramite registratori audio ad attivazione sonora, rumori all'interno del castello prodotti dal presunto fantasma. Gli autori delle registrazioni sono erroneamente identificati come esperti dell'Università di Bologna, ma in realtà appartengono al Laboratorio interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica (IRB) di Bologna, istituto privato non legato alle attività accademiche, fondato da Michele Dinicastro e Daniele Gullà che hanno anche materialmente realizzato le registrazioni. Il malinteso deve essersi creato a causa della partecipazione, durante uno dei sopralluoghi, di altri due accademici dell'università di Bologna che hanno accompagnato i due parapsicologi nel loro studio.

Al termine della visita guidata al castello vengono fatte ascoltare al pubblico alcune registrazioni. Il luogo dell'audizione è lo stretto, basso e poco illuminato corridoio nel quale si apre nel pavimento la botola per la ghiacciaia, dominato sullo sfondo da un quadro raffigurante il volto azzurro di una bambina. La scena è illuminata da un riflettore dello stesso colore, in un'atmosfera sicuramente suggestiva.

  • 1990 - Temporale. Pianto infantile a singhiozzo. 16 Battiti cardiaci.
  • 1995 - Temporale. Pianto infantile a singhiozzo.
  • 2000 - Inizia e finisce col passaggio di un aereo. Pianto infantile a singhiozzo. Voce infantile che sembra dica la parola Mamma.
  • 2003 - Un breve urlo.
  • 2005 - Rumori indistinti al termine dei quali si può intuire il nome 'Alosio' (ovvero Luigi, dal latino Aloysius.). Sovrapposizione di voci con tono crescente: un coro simile ad una messa,che invoca "Belial":il principe delle tenebre, meglio conosciuto come un demone.

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